LA PIRA: MONUMENTO ALLA POLITICA ITALIANA

 

Talmente monumentale da non sapere come definirlo: uomo contemplativo, di azione, poeta, profeta, sognatore, santo, uomo dalle grandi opere, costruttore di quartieri interi per la povera gente; amorevole e sensibile al suo territorio, tanto che in un suo discorso, in occasione di un’inaugurazione di un quartiere, disse: “ […] custodite le piazze, i giardini, le strade, le scuole, curatele con amore … fate che il volto di questa città sia sempre sereno e pulito”. Un esempio per tutti i sindaci d’Italia.
Ora mi chiedo: come può la nostra amministrazione locale dedicargli un parchetto in cambio di due soppressi? Uno in una zona centrale inserita in un quartiere di circa mille persone in via King, l’altro allo stesso modo, in un recente insediamento in funzione della via don Meroni. Non sembra forse di sminuire la sua figura?

(Foto: parco giochi di via Martin Luther King)

(Foto: il parco giochi di via Vittorio Emanuele)

Avvertiamo questa bramosia nelle nostre amministrazioni: il voler a tutti costi trovare un luogo affinché si lasci un segno. Più intitolazioni ci sono e più prestigio si pensa di ottenere politicamente. Cosa direbbe La Pira nel vedere il Parco Giochi in via Martin Luther King chiuso?

Si dice invece che il Parco in via Vittorio Emanuele sia poco sicuro per la vicinanza di un passaggio stradale; allora mi chiedo: il parco previsto nel futuro insediamento abitativo dell’Area Tassi, che sarà adiacente alla Provinciale, verrà dismesso ancor prima di nascere? Già il sovrappasso che era previsto dall’amministrazione precedente che avrebbe comunicato quell’area a Rione dei Pini, non si farà.
Perché allora anche io non posso sognare? Spesso La Pira trasformava in realtà i suoi sogni, vedi la vicenda Pignone. Se tutto è inutile, allora è altrettanto inutile cementificare l’area in questione quando non c’è l’esigenza abitativa sul territorio.
Se lui fosse vissuto ai nostri giorni, chissà, avrebbe interpellato mezzo mondo, decantando con le sue parole la bellezza del creato e ci avrebbe convinto che un bellissimo campo di grano, con il suo indotto legato all’arte, all’agricoltura, all’ambiente, con il tempo, dà più ricchezza che immobili invenduti.
Da buon profeta spesso usava metafore significative legate alla terra.

(Foto: il parco giochi di via Aldo Moro/La Pira, in fase di realizzazione)

 

Triuggio, 28.01.18
Terruzzi Angelo